Ti piace la tua voce?
Molti tra di voi che mi seguite mi hanno scritto, chiedendomi consigli su come fare ad avere finalmente una “Bella Voce”.
La domanda è interessante, ma posta così purtroppo, non porta a grandi risultati.
È un po’ come quando io vado dal meccanico, e gli dico: “la mia macchina ha qualcosa che non va… non funziona tanto bene”!
Il meccanico di solito si mette a ridere ( oppure si arrabbia)…
Infatti non è possibile iniziare a delineare una strategia per risolvere un problema, se la natura e/o l’effetto percepibile dello stesso non ci sono sufficientemente chiari.
Sei in grado di capire da solo cos’è che non va?
Di solito, è meglio farsi affiancare da un voice coach, da un insegnante esperto, perché chi è alle prime armi ha di norma molta difficoltà ad ascoltarsi/osservarsi con lo stesso orecchio imparziale di un osservatore/ascoltatore esterno. Naturalmente è necessario che l’osservatore/ascoltatore esterno sia persona competente ed eticamente corretta.
Come mai?
Una delle spiegazioni possibili è nel fatto che, quando siamo in “prima posizione”, siamo troppo coinvolti, troppo “dentro” ai nostri problemi, per poterli osservare e ascoltare con in dovuto distacco emotivo. Le nostre autovalutazioni rischiano cioè di essere sporcate dalle nostre convinzioni (non sempre corrette), dalle nostre paure, dalle nostre aspettative.
Ma c’è di più.
Come per il nostro corpo, per il nostro status, anche per la nostra voce tendiamo (sbagliando clamorosamente) a confrontarci con gli altri, a valutarci e misurarci (in termini di più/meno, migliore/peggiore, bello/brutto) in confronto agli altri.
Dimenticando che ognuno di noi è un’opera d’arte unica e irripetibile.
Dimenticando che gli altri percepiti dall’esterno non possono essere confrontati con me stessa/o percepita/o dall’interno, in quanto due unità di misura diverse.
Detto questo, negli anni di esperienza con tante voci (tante anime sonore) ho delineato TRE AMBITI all’interno dei quali andare a scovare i nemici principali della nostra voce, e della comunicazione ad essa correlata, sia professionale che sociale.
Il mio suggerimento quindi, è quello di prendere in esame per prima cosa, queste tre macro aree fondamentali.
1. Problemi di natura tecnica
Prendi un brano di un libro, leggilo ad alta voce e registrati.
Poi ascoltati con orecchio attento, e cerca di descrivere le caratteristiche della tua voce che ti sembrano brutte o sgradevoli.
Cerca di associare questi elementi ad almeno 5 aggettivi, o similitudini, che possano definire le cose che non ti piacciono.
Utilizza suggestioni visive (scura, opaca, sbiadita, sfocata, grigia, etc.…), uditive (stridente, flebile, urlata, debole, nasale, etc.…), cinestesiche (dura, arrugginita, acida, tagliente, metallica, aspra, ruvida, etc.…).
È importante dare un nome al nostro “nemico”, cercare di conoscerlo, definirlo, e, chissà, forse, scopriremo che è proprio una parte di noi che non vogliamo accettare).
Non è detto che tu riesca subito, da solo a fare questo tipo di autoanalisi. Ti consiglio, nel dubbio, di farti mettere sulla “buona strada” da un voice coach competente.
2. Problemi di natura espressiva
Anche qui la lettura ti sarà di grande aiuto. Cerca di comprendere se la tua voce è poco comunicativa.
Cosa provi ascoltandoti? Noia, apatia, monotonia, etc.?
Oppure, peggio ancora, aggressività, infelicità, disprezzo, etc.?
Insomma cerca di renderti sinceramente conto di quali siano gli “inquinanti” che rendono incongruente la tua comunicazione, sporcando, con la loro tossicità, la purezza del messaggio che vorresti trasmettere agli altri.
E per fare questo, ti invito ancora una volta a chiamare col loro nome le cose che non ti piacciono.
Questo ti mette già sulla buona strada verso la soluzione.
E ti dirò di più.
Hai mai pensato cose del tipo: “Quella persona non mi capisce, forse ce l’ha con me…”
Oppure: “Mi hanno frainteso, non volevo dire questo…”
Ecco, se hai mai fatto affermazioni del genere, sappi che stai in realtà dicendo ce la tua voce ha comunicato cose che tu non volevi assolutamente comunicare. Cioè, non hai saputo guidare il tuo veliero Voce, verso il porto dove volevi giungere. Ti sei lasciato trascinare, dalle correnti disturbatrici, lontano dai tuoi obiettivi.
3. Problemi di natura emotiva
Forse hai timore di parlare in pubblico, o comunque di esprimerti in contesti formali e in situazioni nelle quali ti senti potenzialmente giudicato.
Forse in passato ti sei sentito troppe volte intimare di stare zitta/o, o sei stato deriso pubblicamente.
Se hai problemi di questo genere te ne accorgi fin troppo bene.
Il respiro si fa rapido, affannato, superficiale e la voce diventa improvvisamente acuta e stridula.
Potresti riscontrare dei “buchi sonori” cioè brevi momenti di sparizione del suono, potresti percepire il battito del cuore accelerato oppure una sudorazione, e ti renderai conto che la tua voce non fa quello che tu vorresti che facesse.
Fino al punto di diventare cremante o instabile.
Andiamo ancora più a fondo.
Voglio porti questa domanda: “Hai notato delle differenze nella qualità della tua voce quando sei in contesti formali rispetto a quando invece interagisci con amici o familiari?”
Se la tua risposta è sì allora è qui l’ambito in cui dovrai intervenire, per raggiungere una serenità emotiva quando parli in contesti formali o con estranei.
Bene, se si arrivata/o fin qui, abbiamo fatto un ottimo lavoro!
A questo punto puoi definire il tuo obiettivo e quindi predisporre il piano di lavoro più adatto a te.
Quindi mettiti il gioco: fai la tua autovalutazione e se vuoi puoi postare qui sotto nei commenti le cose che avrai compreso, o le tue domande.
Ti invito anche a condividere questo articolo, per aiutare tutti coloro (e siamo in tanti) per i quali la voce può e deve diventare un prezioso alleato per il successo!
Stay Tuned!
Anna