Comunicazione emozionale
Comunicare vuol dire “mettere in comune”. E’ un dono che si fa e si riceve.
Quando sei focalizzato sulla Massima Espressione del tuo Sé, e dei tuoi bisogni, dimentichi la reciprocità.
Dimentichi l’altro.
La comunicazione si ferma, e diventiamo Monadi, intente a contemplare le proprie convinzioni.
Rapporti umani e relazioni di lavoro, professionali, familiari e affettivi si incrinano o si rompono ogni giorno a causa di una cattiva comunicazione tra le persone.
Causando disagi, problemi, sofferenza.
Pensiamo che le persone ce l’abbiano con noi, che non ci capiscano, che siano invidiose.
Oppure imputiamo tutto al Karma o alla sfortuna!
E se fosse semplicemente una questione di cattiva comunicazione?
Tu sai quali forze entrano in gioco, spesso senza che tu ne sia consapevole, in una situazione comunicativa?
Lo sai che noi trasmettiamo, insieme alle nostre parole, anche emozioni e sensazioni?
Sai che cosa stai comunicando, senza volerlo, con il tuo atteggiamento, al di là delle parole che stai pronunciando? Sei aperto ad accettare “cosa” ti stanno comunicando gli altri?
Sai che la voce umana è lo strumento espressivo più potente che abbiamo a disposizione?
Il linguaggio del corpo e quello della voce sono veicoli di comunicazione che tutti utilizziamo.
Ma lo facciamo quasi sempre inconsapevolmente.
E soprattutto li utilizziamo MALE.
Perché il “come”, è spesso più impattante di “cosa” dici.
E tu … Che voce indossi quando sei con gli altri?
“Anche solo immaginare il tuo modo di parlare mi calma. E mi rende felice. Mi scorre nel corpo come una medicina, facendoti gorgogliare dentro di me. Non smettere. Non smettere mai.“
– David Grossman
COMUNICAZIONE EMOZIONALE
Idee chiave:
- Chi insegna “Public Speaking” per lo più non insegna a migliorare la voce. Chi insegna a padroneggiare la voce, spesso non insegna come usarla nella vita.
- Questo per-corso fornisce un ponte tra i due approcci, e li integra.
- Una voce che sentiamo nostra, aderente, che ci riflette e ci descrive, rappresenta un ottimo biglietto da visita.
- L’obiettivo principale è: “liberare” la voce dai blocchi, dalla patina di grigio e inespressività che la ricopre, causati da timidezza, ambiente estraneo, relazione di subordinazione, ecc.
- Congruenza vocale: siamo efficaci se la voce trasmette un’emozione allineata con l’intenzione racchiusa nelle parole.
- Saper generare le emozioni opportune aiuta a ottenere fiducia e consenso.
- L’Udito è stato definito il “Tatto a distanza”. L’ascolto è il primo dei sensi che si sviluppa nel feto, eppure il mondo moderno ha perso la capacità di ascolto.
- La Comunicazione fluisce nell’ascolto aperto e non giudicante di Me in relazione con l’Altro.
- Riattivazione del circuito orecchio voce: se so ascoltare e ascoltarmi, la mia voce, diventa più ricca, colorata.
- Riscoprire, disvelare, la nostra “Impronta Sonora” che è stata seppellita da una sovrapposizione di esperienze inibenti e convinzioni altrui, lavorando come un “restauratore” che riscopre un prezioso affresco, rimuovendo, strato per strato, le varie patine applicate nel tempo.
“Una brutta voce, sgraziata, stridula, gracchiante può rendere respingente anche la donna più avvenente. Una bella voce, calda o argentina o registrata su toni maliziosi, può riscattare un viso e un corpo qualunque. Una voce sensuale in una donna bella e sensuale spalanca le porte dell’Inferno.“
– Massimo Fini