Cinquanta sfumature di voce di certo non bastano …
Per descrivere in modo esauriente tutta la ricca complessità sonora della voce umana, non esistono parole. Una tavolozza timbrica che conta molto più di cinquanta sfumature.
Perché dipinge l’universo emozionale, in tutte le sue declinazioni.
Impariamo ad ascoltare…
In quanti modi possiamo modulare i suoni quando parliamo? Veramente tanti, forse, infiniti.
Infinite combinazioni di modulazione, volume, velocità, ritmo, timbro.
Forse non ce ne rendiamo conto a livello consapevole, ma ad ogni sfumatura corrisponde uno stato d’animo diverso, e genera in chi ascolta una diversa risposta emotiva.
«Chiamò sua moglie dalla scrivania e le chiese di vestirsi elegante.
“Ti porto in un posto speciale” disse, provando a sembrare misterioso, sexy, scendendo di un’ottava.
Sfortunatamente la sua voce s’incrinò nel momento sbagliato.
“Stai bene, tesoro?” chiese lei, “Parli come se fossi sull’orlo di un ictus.” »
Riley J. Ford (Cinquanta Sfumature di Grigio)
Ecco cosa succede se non conosci come funziona la tua voce! E che cosa avrebbe, lei, da dire a te!
Vai come va una nave il cui nocchiero non regge il timone: non sa dove dirigersi, sbanda e vaga in preda non al caso, ma ai vortici della corrente.
Vuoi dire una cosa, e pensi davvero che la stai dicendo, ma la tua voce non conferma le parole.
Tradisce altro. E in realtà, rivela il vero.
Quando la voce si rompe, si incrina, è segno che siamo in una situazione imbarazzante, ci sentiamo forse osservati e giudicati.
Oppure stiamo cercando di mostrarci in modo diverso da come in realtà siamo, e lo sgretolarsi della voce lascia trapelare che, noi per primi, non siamo convinti del ruolo che stiamo giocando in quel momento.
Le persone aggressive, usano tendenzialmente un volume di voce che sovrasta gli altri. La loro voce rivela che costoro sono soliti non ascoltare, ma pretendono di esserlo dagli altri.
Le persone timide e insicure hanno una voce smorzata, carente di “corpo sonoro”, perciò poco risonante.
Quando ci si sente tesi, preoccupati, i suoni restano bloccati in gola. In effetti stress e tensioni si accumulano proprio nella zona del collo e delle spalle, specialmente se aggravate dalla sensazione di avere un peso da portare addosso.
Una voce forzata, stentorea, indica che stiamo vivendo una situazione innaturale. Ad esempio quando si mente, si può temere di essere traditi da una voce malferma, e per contro cercare di forzare la voce per farla apparire sicura e solida. La voce del bugiardo però tenderà a essere poco modulata, apparendo dunque piatta, monocorde, fissa e limitata nei colori.
Quando vuoi sentirti rassicurato, una voce morbida e carezzevole che ti avvolge e ti abbraccia, come la voce materna sortisce il giusto effetto.
Non per nulla l’udito, come testimoniano anche gli studi di Alfred Tomatis, medico e otorinolaringoiatra francese, è uno dei sensi più importanti per il nascituro, e si sviluppa già tra l’ottava e la decima settimana di gestazione.
Hai presente quella vocina carica di disapprovazione che spesso risuona dentro di te, e ti redarguisce con frasi come: ”Te lo avevo detto, hai fatto l’ennesimo errore”! Oppure: “Non riuscirai ma a fare niente di buono, tu”! “Fai sempre le scelte sbagliate”!
Provate ad ascoltare il suono con cui la immaginate. Com’è? E’ stridula e tagliente? Che effetto vi fa? Somiglia forse a quella con cui vi rimproverava il vostro genitore più critico, o qualche insegnante?
A questo punto, voglio farti una domanda.
Sai come si impara a plasmare consapevolmente tutte queste cinquanta sfumature (e più) di voce?
E come imparare a riconoscere tutte queste cinquanta sfumature (e più) di voce?
Eh già, perché se prima non ti alleni a riconoscerle, negli altri e in te, ti sarà difficile di certo poterle padroneggiare.
Affinare la capacità di ascolto significa non solo poter comprendere gli altri in modo molto più ampio e capillare, ma anche percepirsi in modo nuovo dal punto di vista della personalità e del racconto di sé.
Raffinare l’attenzione uditiva vuol dire inoltre vivere il momento presente, concentrandosi sulle informazioni sonore del qui ed ora, che cesellano ogni parola che ascoltiamo e che proferiamo.
Gregory Bateson lo aveva genialmente intuito: “Il punto è che non esistono parole pure e semplici. Vi sono soltanto parole con gesti o con tono di voce o con qualcosa del genere […] dobbiamo ricominciare tutto da capo e supporre che una lingua sia prima di tutto un sistema di gesti. Dopo tutto gli animali hanno solo gesti e toni di voce”.
Dunque la voce non è solo l’enunciato sonoro di una parola, scritta o pensata: è molto di più.
E’ la parte più potente, sommersa e spesso sconosciuta, della comunicazione.
E’ la parte emozionale delle cose che diciamo. Cose che, già quando si formano nel nostro pensiero, sono connotate da un particolare timbro di voce.
Infinitamente Voci…
“Quante voci conosci, quante ne hai sentite,
quante avresti voluto, e poi smentite …?
Voci che negano, voci che gridano,
voci vecchie e voci bambine.
Voce che fiorisce tra le spine,
voci roche, aspre,
dure e taglienti.
Voci cattive, insinuanti,
lusinghiere o accattivanti.
Voci che pregano, sussurrano, piangono,
voci che si nascondono.
Voci che risuonano di gocce di dolore,
di fremiti,
di palpiti,
d’amore.
Silenzio.
E lì forse una voce s’è smarrita,
pentita.
La voce arrossisce anche se tu non vuoi,
la voce trema,
la voce sei tu, son io,
siamo noi.
Voglio,
anzi vorrei, però non posso,
ardisco, poi mi ritraggo, e la voce si smorza.
Voce avara o dura come scorza.
Voce in cui stagna un antico rancore:
rabbia, che da generazioni vi è rinchiusa?
Voce spenta,
voce occlusa, che gocciola agonia.
Voce che vuol mentire, ma lascia trapelare
indizi eterei
che un solo orecchio attento può captare.
Voci impalpabili, lievi, rarefatte,
voci artefatte false, contraffate.
Voci che urlano per calpestare il vero,
e voci che malcelano umor nero.
Voci d’infanzia che vorresti riascoltare,
gioiose e care.
Voce che entra in punta di piedi nella stanza,
Voce di speranza.
Voci argentine fresche e cristalline.
Voci sfumate, voci corrotte, anche insidiose,
e voci sinuose.
La voce è traditrice? Voce d’attrice.
Voci forti e decise,
voci altezzose,
imperiose, talvolta tenebrose.
Voci calde, addirittura afose.
Voci metalliche e laminate, voci rotte fievoli, appannate.
Voce di popolo che grida giustizia,
voci smorzate in gola per pigrizia.
Voce che invoca,
voce che impreca,
prega,
si affanna, si spreca.
Voce che spesso giudica e condanna.
Voce assordante. Ti tenta ti rivolta ti arrovella….
Voci di ninne nanne lente e lievi; come passi sulle nevi,
silenziose, timide e cullanti.
Voci di amanti.
Voci avvizzite, flebili e smarrite,
voci risonanti, forti e tonanti
voci taglienti, affilate come lame.
Voci di dame,
voci frivole, pettegole,
e armoniose:
Voci pericolose, di cantante.
Voce antica,
voce amica, che ti conforta,
Voci spezzate sul fior di giovinezza.
Voci suadenti, sensuali e vellutate,
voci di fate, vibranti di bellezza.
Voci che sopraffanno le altre voci,
Gusci di noci
frantumati e rotti.
Voci che esce a fiotti
I più parlano, parlano,
parlano…
Senza mai ascoltare.
Voci generose e voci avare.
La Voce ch’è sfuggita di controllo
ferisce come spada.
La voce ti accarezza e ti lenisce,
ti calma, ti eccita o impaurisce,
ora è già andata:
e non puoi ringoiarla nel tuo collo.
Voci che navigano inusitate rotte.
La tua, la mia, la nostra, tutte insieme,
le voci cantano.
Voci di sirene:
Voce calda e accogliente sulla rena.
La voce di routine senza colore,
ripete inconsapevolmente scialba:
voce annoiata, talvolta noiosa.
Voce languida, voce di sposa.
Voci grasse, e voci senza corpo:
A ognuna un’emozione le si associa.
Un volto, un colore,
o sensazione
ruvida, amara,
o liscia come seta.
Nessuna mai ti sarà indifferente.
Voce impertinente,
dal sapore stuzzicante,
voci golose e voci appetitose.
Voci come lo zucchero filato:
appiccicose.
Vorrei dirti ancor’altro, ma non oso:
Cinquanta sfumature, e più di voce,
E’ stato un gioco.
E adesso, mi riposo.”
E’ così che mi sentivo di comunicare l’amore immenso che provo per il mio lavoro, e per le voci straordinariamente vive con le quali lavoro.
Un articolo un po’ più lieve e giocoso ogni tanto ci vuole, no?
Se mi avete letto fin qui, ve ne ringrazio, e vi invito a scrivere qui sotto i vostri commenti, e le vostre osservazioni sulla versatilità della voce, che ci permette davvero molto più di cinquanta sfumature…
Ma tante quante sono le emozioni!