Nel primo articolo abbiamo messo in luce quelli che, secondo me, sono i limiti di qualunque metodo inteso a migliorare la Voce e il modo di parlare, allorquando sia basato sulla competizione, sulla ripetizione, sulla quantità e sulla ripetizione di informazioni offerte.
Riflettiamo, d’altro canto, sulle caratteristiche di un metodo di apprendimento personalizzato, e, per così dire, “cucito addosso” all’allievo.
Distingui il Processo dal Prodotto
In un percorso di formazione/apprendimento, due sono i protagonisti.
E ognuno ha dei compiti precisi.
- Il mentore/insegnante, è responsabile del Processo, cioè di tutto quell’insieme di strumenti, strategie, procedure, metodologie, contenuti, grazie ai quali può innescare e facilitare il percorso di apprendimento.
- L’allievo/cliente è responsabile del Prodotto, deve cioè impegnarsi a seguire le consegne, ad effettuare gli esercizi nel modo indicato, a mettere per iscritto tutte le osservazioni, i cambiamenti emersi, i dubbi, le difficoltà. Parlandone poi con il suo mentore.
È il tuo coach che deve selezionare i contenuti pertinenti, e farti risparmiare tempo andando subito a centrare gli obiettivi.
Cosa che, però, non avviene allorquando ti trovi di fronte ad un percorso che ti obbliga ad ascoltare decine di ore di lezioni pre-registrate, che forse, nel tuo caso, non tutte servono.
Perdendo il Focus e, peggio ancora, perdendo tempo.
È mio compito quello di comprendere le tue necessità e scegliere i contenuti e le strategie appropriate, facendoti risparmiare tempo prezioso.
Immagina la fatica e il tempo che altrimenti dovresti impiegare per andarti a selezionare da solo, all’interno di un enorme contenitore, i contenuti a te utili, o nell’andarti a studiare una dietro l’altra tutte quante le lezioni disponibili, anche quelle di cui magari tu non hai in questo momento bisogno.
Questo fa parte del mio personale modo di impostare il lavoro.
Infatti mi sono ritrovata per tanti anni a dover combattere con il tempo, e quindi so bene quanto sia importante per te ottimizzare il lavoro di apprendimento.
Ho alle mie spalle oltre trent’anni di esperienza di insegnamento, di lavoro sulla mia voce, oltre a tanti anni di lavoro su me stessa e di crescita personale.
Mettendo tutte queste esperienze professionali e umane nel crogiolo, ne è nato un metodo originale che ho chiamato COACHING ARMONICO®.
E’ un metodo che ti aiuta a crescere nella tua capacità di conoscere la voce e al tempo stesso nella tua consapevolezza, perché la nostra voce è rivelatrice del nostro universo interiore.
L’approccio del Restauratore
Ciò vuol dire che non possiamo lavorare su di un aspetto senza diventare al tempo stesso consapevoli dell’altro. Ma questa non è una perdita di tempo: in realtà è un risparmio di tempo, sui lunghi percorsi, perché in questo modo le tue acquisizioni non saranno “appiccicate” lì come un sottile velo sopra una parete già dipinta da tanto tempo da qualcun altro.
Al contrario. Noi lavoreremo con lo stesso approccio di un restauratore, che va a ripulire gli strati che si sono sedimentati con anni di incuria, per riportare il nostro affresco all’antico splendore.
Forse all’inizio ti sembrerà di metterci più di tempo e fatica, ma in realtà il risultato sarà stabile nel tempo, perché altrimenti dopo un po’ le vecchie abitudini (consolidate da anni di uso scorretto della voce) riaffiorano e non ci sono possibilità di evitare che ciò accada.
Quindi il mio metodo ti fa imparare a conoscere e utilizzare al meglio la tua voce, e al tempo stesso ti fa migliorare la tua comunicazione e crescere in consapevolezza, in presenza e carisma.
Perché gli esercizi che io ti proporrò sono esercizi nei quali tutte e due queste realtà sono equamente lavorate. Si tratta di una pratica vera e propria, e non soltanto di un allenamento passivo e ripetitivo.
Quindi pian piano io ti proporrò di non circoscrivere ad un’isola felice, completamente avulsa dal resto della tua vita, il tuo allenamento.
Faremo invece in modo che, gradualmente, le cose che tu impari vengano inserite nella tua vita di tutti i giorni, e abbinate ai tuoi ai tuoi momenti quotidiani.
Per far sì che i tuoi nuovi apprendimenti messi su quel piatto della bilancia (ne abbiamo parlato nel precedente articolo), che adesso è troppo leggero e quindi soccombe nei confronti delle tue abitudini automatiche registrate nell’inconscio di 20 pian piano ma comunque in tempi abbastanza brevi più pesante più importante fino a essere predominante.
Qualità e Quantità non si possono sommare
Qualità e quantità non sono assolutamente dei parametri intercambiabili, cioè la quantità non è sinonimo di qualità.
Mi spiego meglio.
Se io ho 10 Pere e aggiungo 20 Sassolini non ottengo né 30 pere, né 30 sassolini perché la “Sassolinità” è un tipo di qualità, di natura, che non è omogenea rispetto alla “Perinità”.
Potrei sommarli facendoli diventare 30 oggetti, ma a quel punto sto togliendo alle Pere e ai Sassolini la loro natura, quella che li distingue, che li qualifica e che li rende ciò che sono.
E questo è proprio l’opposto di ciò che vogliamo ottenere.
Quindi se il tuo obiettivo è quello di avere una voce più bella perché desideri essere più carismatico, se desideri eliminare quell’eccesso di timidezza che ti rende impacciato quando parli con gli altri, se desideri essere più comunicativo, allora non puoi che fare un lavoro che passa dal profondo, un lavoro adatto a te.
Se desideri riuscire a cogliere, ascoltando la voce e il modo di parlare degli altri, le loro emozioni, e se desideri suscitare le giuste emozioni in chi ti sta ascoltando, grazie ad un uso sapiente della tua voce e del tuo modo di parlare, allora non puoi che fare un lavoro che, forse, inizialmente ti sembrerà più lento.
Ma in realtà, visto in prospettiva, il tempo te lo farà risparmiare.
E molto.
Risparmierai innanzitutto il tempo di selezionare e dividere le cose che a te serve imparare, da quelle che già intuitivamente fai bene.
Infatti il mio metodo prevede che non venga assegnato a tutti lo stesso percorso, né gli stesse contenuti da imparare.
In questo modo eviterai di disperdere le tue energie, ed eviterai il rischio di faticare tanto, e imparare poco.
O magari trascurando proprio i contenuti e le abilità che invece ti erano più urgenti e necessarie.
E risparmierai tempo.
Sì, perché contemporaneamente farai un lavoro di conoscenza e di gestione delle tue emozioni. Cosa che ti darà la possibilità di essere molto più tranquilla/o, molto più serena/o, molto più presente e centrata/o quando ti relazionerai con gli altri.
Infatti, io dico sempre che Non puoi “sconfiggere” o “annientare” una vecchia abitudine, una paura.
Perché sono parte di te e del tuo passato.
Però puoi imparare a conoscerla, a comprenderne le cause e le ragioni, e infine trasformarla in qualcosa di più funzionale, in una vera e propria risorsa.
I vantaggi del Rapporto One to One
Se il metodo è personalizzato, naturalmente il rapporto coach e allievo deve essere individuale.
Con le sessioni individuali si ha il grande vantaggio di avere un insegnante a disposizione per se stessi.
Il piano di studi, i contenuti delle lezioni e le strategie di insegnamento potranno essere progettati in modo differente per ognuno dei destinatari di ogni sessione di lavoro.
Questo non può avvenire in una classe, dove un insegnante si trova di fronte a tanti e diversi studenti, di differenti età, ognuno con diverse esigenze, punti di partenza e obiettivi.
Diversi stili di apprendimento, diversi punti di forza, da sfruttare come risorsa, e aree di debolezza individuali, che solo in un rapporto one-to-one possono essere prese in considerazione.
In una classe, per forza di cose disomogenea, perché composta di esseri umani, l’insegnante per la maggior parte della lezione, sarà costretto a trattare tutto il gruppo come se fosse un unico, teorico, studente “medio”.
Con la conseguente difficoltà di verificare e valutare l’efficacia delle attività proposte su ognuno dei partecipanti, e il livello di assimilazione dei contenuti delle lezioni da parte di ogni allievo.
In parole povere, i piani di studio saranno progettati per soddisfare le esigenze di un ipotetico “allievo medio”, e l’insegnante sarà costretto a scandire il lavoro in base ai tempi ipotetici di quell’“allievo medio”, appunto.
Se tutto questo è vero in generale, comprenderai bene che lo è ancora di più quando si lavora con un aspetto così unico e così personale: la voce.
Da qui scaturisce la mia scelta di un metodo di lavoro che possa essere davvero “cucito addosso” ad ognuno dei miei studenti.