DIMMI COME PARLI, E TI DIRÒ COME SEI…

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Ognuno di noi ha un suo modo personale di usare la voce, le cui origini possono essere ascritte a diversi fattori, non solo biologici, ma anche sociali, culturali, emotivi. La nostra personale storia è quindi impressa nel modo peculiare in cui ognuno di noi usa la voce, e si rivela agli altri quando noi ci raccontiamo. Riuscire a prendere consapevolezza del nostro timbro di voce, delle sue caratteristiche, e riuscire a modificarle in meglio, può fornirci le ali per volare verso una vita relazionale molto più appagante.

CHE VOCE USI PER PARLARE CON GLI ALTRI?

Ognuno di noi ha un suo modo personale di usare la voce, le cui origini possono essere ascritte a diversi fattori, non solo biologici, ma anche sociali, culturali, emotivi. La nostra personale storia è quindi impressa nel modo peculiare in cui ognuno di noi usa la voce, e si rivela agli altri quando noi ci raccontiamo.

“La voce è la prima forma di comunicazione tra gli esseri umani. Essa è un’espressione che indica chi siamo e come stiamo. Nel timbro della voce di una persona si può ascoltare la musica sottile delle emozioni e dei pensieri”. (Paul Newham)

La voce che utilizziamo tutti i giorni per comunicare ci è talmente familiare che molti di noi non riescono neppure a immaginarsi con un diverso “abbigliamento vocale”. Eppure, riuscire a prendere consapevolezza del nostro timbro di voce, delle sue caratteristiche, e riuscire a modificarle in meglio, può fornirci le ali per volare verso una vita relazionale molto più appagante.

E’ per questo che oggi ho deciso di descriverti i principali “caratterivocali, e qualche dritta per individuare facilmente a quale appartiene la tua.

Corso gratuito parlare in pubblico

La tua voce è il tuo biglietto da visita personale. Ti rispecchia intimamente. E racconta molto di te, del tuo mondo interiore, della tua storia. Allo stesso modo l’ascolto attento dell’altrui modo di usare la voce, ti darà la possibilità di comprendere molte cose “segrete” di quella persona.

Hai mai provato a parlare, registrarti e riascoltarti? Sei sorpreso, vero?

Ti piace il suono della tua voce? Ti ci rispecchi? Che effetto ti fa?

Sono certa che non ti piace!

 

La voce è un po’ come i capelli: chi li ha biondi li vorrebbe mori, chi li ha ricci li vorrebbe lisci, e così via.

Probabilmente il tuo modo di parlare non ti soddisfa, e ti piacerebbe sviluppare un tono più potente e/o più attraente, perché comprendi che in questo modo avresti la possibilità di essere più convincente, non essere interrotto spesso mentre parli, e trattato con maggiore rispetto. Per adeguare i capelli ai tuoi desideri, ci pensa il tuo parrucchiere, ad insegnarti ad utilizzare la voce in modo appropriato, invece, ci pensa il tuo vocal coach. Si tratta di uno specialista della comunicazione vocale, in grado di aiutarti se desideri operare, per dirla con un pizzico di ironia, un “restyling” delle tue sonorità vocali.

Se quando parli le persone tendono a non lasciarti finire le frasi, o a prenderti poco sul serio, se per ordinare un caffè al bar fatichi a farti dare retta, allora è il caso di domandarti se stai davvero utilizzando la voce nel migliore dei modi.usare la voce per ordinare un caffè

Forse penserai: “ la natura me l’ha data così com’è e non ci posso fare nulla… ”

Questa è una scusa alla pari del famoso: “Sono fatto così”. Sai bene che è vero solo in parte. Ok, puoi fare poco per modificare la forma delle tue corde vocali, o la conformazione anatomica dei risuonatori, ma puoi fare molto per imparare a conoscere e trarre il meglio dal tuo strumento.

Uno Stradivari in mano a un violinista inetto rende molto meno di un violino di fabb
rica nelle mani di Joshua Bell!

Il fatto è che la gente ascolta le qualità “musicali” della tua voce, e in conseguenza a ciò spesso formula giudizi affrettati su di te. Valuta, in pochi istanti se sei:

  • forte o debole,
  • assertivo o indeciso,
  • rispettabile o insignificante,
  • simpatico o antipatico/noioso,
  • sicuro o inaffidabile.

Il tuo livello di apprezzamento sociale e professionale, così come il prestigio e la notorietà, sono in buona parte determinati dalla presenza (o assenza) di qualità carismatiche nel tuo modo di parlare. Il suono della tua voce influenza il comportamento delle persone nei tuoi confronti, e la relazione gerarchica: in base a ciò gli altri ti valuteranno come superiore, uguale o inferiore, e ti tratteranno di conseguenza, in ogni giorno della tua vita.

Nel mio lavoro di vocal & communication coach, che consiste nell’aiutare le persone a migliorare la loro comunicazione vocale, ho constatato che la maggior parte di coloro che parlano utilizzando una vocalità flebile e poco sostenuta, ha automatizzato col tempo questa modalità, originariamente innescata per cause sociali, culturali, educative.

Faccio qualche esempio:

In alcune culture, solo agli uomini è permesso di usare una voce piena, mentre alle donne è imposto un timbro vocale soft, e un volume ridotto. Questo tipo di condizionamento rende difficile alla donna l’esprimersi con autorevolezza, e assertività.voce femminile

A volte è l’educazione ricevuta in famiglia a inibire una piena consapevolezza vocale. L’uomo ha, per costituzione biologica, un apparato fonatorio in grado di produrre un volume di suono maggiore rispetto alla donna. Eppure ho incontrato diverse persone, di sesso maschile, che si sono abituai a usare un voce delicata, a volte tendente a toni acuti. Probabilmente, da bambini, venivano rimproverati dagli insegnanti o dai genitori se parlavano a voce alta. Nel corso degli anni, perciò hanno dimenticato come accedere alle loro sonorità più belle e potenti.

Queste persone, quando provano a parlare con un volume più consistente, spingono e forzano con la gola. Col risultato di stancare le corde vocali, rendere il timbro più aspro, senza peraltro potenziare il volume.

Ho avuto modo di osservare però anche molti casi opposti, di persone che hanno contratto l’abitudine di parlare a voce alta, perché, forse, da bambini, erano più piccoli (di età e/o di statura) rispetto agli altri, e per farsi dare retta non avevano altra risorsa che strillare!

Insomma, hanno imparato il principio che “più gridi, più vieni ascoltato”!ascoltare parlare

Tale comportamento ci assimila molto ai primati (quelli d’indole sociale) i quali stabiliscono sempre una gerarchia tra i membri del gruppo. Ti sei mai chiesto come fanno i primati a decretare chi sia il leader? Semplice: si deduce chi è il più forte non in inutili combattimenti, ma attraverso una gara di urla; chi ha una voce più “cattiva”, minacciosa e potente conquista lo scettro del comando.

I modi di usare la voce sono molti e diversi, ma nel complesso possiamo distinguere cinque macro tipologie più comuni, suddivise in base al timbro e ai risuonatori principalmente utilizzati.

Se volete, potete provare a registrarvi per fare un’auto-valutazione rapida.

voce nasale

  • Senza dubbio avrete sentito diverse persone che parlano con una voce di naso. E’ impossibile non accorgersene quando si ascolta un timbro nasale: il tono è piuttosto acuto, il timbro è appuntito, quasi lamentoso, e può risultare sgradevole all’orecchio. Se appartieni a questo gruppo, sappi che la tua vita professionale e/o sociale non trarrà alcun giovamento dalla tua voce. Anzi. Le persone con voce nasale faticano ad apparire amichevoli, simpatici, oppure sicuri e degni di fiducia.

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  • Un gran numero di persone sviluppa la propria voce prevalentemente nella bocca. In questo modo vengono prodotti suoni gradevoli, ma si perde molto in potenza. Che carattere hanno le persone che utilizzano questo timbro di voce? Se ci fai caso, le persone abituate a usare prevalentemente la voce della bocca sono, di massima, persone che faticano ad emergere: le loro qualità, così come i loro bisogni, sono espresse a metà. Nei rapporti sociali si sentono poco visibili, professionalmente sono poco apprezzati e al tempo stesso pressati da richieste eccessive. Desidererebbero un maggiore riconoscimento, personale e/o professionale, ma faticano ad ottenerlo, perciò si sentono insoddisfatti. In molti casi tendono a ingrassare, per compensare questa sensazione di “invisibilità”, o all’opposto, ad essere troppo magri.

voce dalla bocca

 

  • Sono numerosi coloro che parlano con una voce di gola. Questa viene prodotta con un eccessivo sforzo, e spesso perde di smalto. Hai presente quel modo di dire: “la voce muore in gola”? Beh, rende efficacemente l’idea di una voce che non ha l’energia giusta per venire allo scoperto, ed è così soggetta a sprazzi di afonia. Vuoi sapere se utilizzi anche tu una voce ingolata? Basta osservare questi tre elementi: se fai fatica a parlare a lungo, se la sera tendi a rimanere “senza voce”, se senti un fastidioso pizzico in gola quando provi ad alzare il volume, allora fai parte anche tu di questo gruppo. Di solito chi si esprime con un suono di gola è poco sicuro di sé, si sente spesso in imbarazzo e tende ad essere muscolarmente teso (io le chiamo “contratture emotive”, e se vuoi approfondire, puoi scaricare l’ebook in regalo da questo link.

voce di gola

 

  • Molte donne e uomini utilizzano la voce di petto. Questo tipo di voce è senz’altro più bello rispetto a quelli che abbiamo appena visto, e suona abbastanza gradevole all’orecchio. Una voce di petto, pur essendo senza dubbio interessante (in alcuni casi, addirittura “sensuale”) e piacevole da ascoltare, non ci dà accesso alla migliore vocalità possibile, in quanto manca della necessaria “base” energetica.

 

  • L’emissione vocale più completa, più potente, più attraente e che più mantiene alto il livello di attenzione degli ascoltatori, è, di fatto, anche la nostra voce più naturale. Si produce quando il suono è generato e sostenuto grazie al lavoro del diaframma. Una persona che usa il diaframma nel fare affermazioni, nell’impartire disposizioni, nel proporre le proprie idee, è istintivamente percepito a livello sociale come un leader. E’ questo il modo più corretto di parlare, che è necessario acquisire fino a renderlo parte integrante di noi. Usare la voce diaframmatica è la base sulla quale costruire una comunicazione efficace, e anche una postura aperta, solida e sicura. La vocalità sostenuta dal diaframma è davvero la migliore, per tutti, e in ogni occasione. Ci mette in grado di produrre suoni non soltanto piacevoli, ma anche ricchi di armonici, flessibili, e modulabili a livello di timbro, volume articolazione. E’ una voce intelligibile sempre, anche se si parla a basso volume, e, per di più, ci dà la possibilità di parlare a lungo senza stancarci e senza procurare danni alle corde vocali!voce diaframmatica, postura corretta

Adesso che abbiamo chiarito quale sia la voce ideale, più comoda e persuasiva, molti si domanderanno: “come posso fare a conseguirla?”

Nei prossimi articoli vi darò alcuni suggerimenti pratici. Per ora consiglio a chi non lo avesse fatto, di scaricare cliccando qui il materiale gratuito, che contiene anche il bonus: “I 4 segreti della respirazione”, con degli esercizi pratici da mettere in atto subito per familiarizzare con il tuo diaframma!

A presto allora, e … Buona Voce a tutti!

AnnaM

 

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